Dopo il debutto al Piccolo di Milano, la vittoria al Premio Sonia Bonacina e la selezione per il Mese Shakespeariano di Bari, The Merry Wives of William arriva finalmente a Roma, alla Sala Umberto, dove sarà in scena la sera del 12 febbraio e, per le scuole, in due matinèe (il 12 e il 13 febbraio). Le tre “musicattrici” in scena, tre musiciste prestate al teatro, impegnate in un originale mix di british comedy, teatro Shakespeariano e musica contemporanea, ci narrano le esilaranti delle tre vedove del bardo, ciascuna ignara dell’esistenza dell’altra. in bilico tra follia e realtà, n un susseguirsi di quadri comico-surreali in cui si incastonano pagine tra le più famose del bardo (da Romeo e Giulietta, a Macbeth, a Otello ai Sonetti), Il dolore si trasforma in rabbia, la disperazione in complicità, la rivalità in amicizia.
scritto e diretto da Laura Pasetti
con Maria Calvo, Laura Faoro, Firmina Adorno
musiche di Roberto Andreoni
light designer Manuel Frenda
costumi Simona Paci
assistente alla regia Lisa Capaccioli
NOTE DI REGIA:
Giocando sul titolo di una delle più celebri commedie shakespeariane, Laura Pasetti mette in scena uno spettacolo sperimentale che unisce teatro e musica, fondendo il linguaggio seicentesco di Shakespeare con quello della musica classica contemporanea in un mix potente di commedia in salsa anglosassone e virtuosismo strumentale. Traendo spunto dal mimo, dal grammelot, dal concerto teatrale e dalle tecniche strumentali contemporanee, la regista Pasetti immerge con gusto british tre musiciste nell’arte teatrale, in un surreale divertissement all’inglese, una bomboniera di sperimentazioni in chiave fresca ed accattivante. Le tre protagoniste si muovono all’interno di situazioni surreali delineate in quadri indipendenti ma che, al tempo stesso, si intrecciano agli altri attraverso la musica che, in questo spettacolo, non è un semplice accompagnamento o una cornice ai margini. È protagonista insieme alla parola e scandisce il percorso drammaturgico dei personaggi e delle situazioni. Le note danno corpo alle parole e, a volte, si sostituiscono ad esse stimolando l’immaginario dello spettatore.
Lo spettacolo si presenta snello (dura poco più di un’ora) e pensato per un pubblico trasversale: è estremamente godibile a diversi livelli, in quanto avvalendosi di una comicità all’inglese con ritmi serrati e colpi di scena surreali, rende immediati i contenuti colti che vuole trasmettere, dalla musica contemporanea a Shakespeare in lingua originale. L’uso della lingua inglese adoperato nei dialoghi è estremamente semplice e richiede competenze di base. Lo spettacolo, comico e colto, intercetta un pubblico ampio per fasce sociali, culturali e anagrafiche, e presenta contenuti fortemente validi anche a livello didattico.
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